All’improvviso Christian Puggioni. Oggi parliamo del portiere del Chievo, salito alla ribalta domenica scorsa quando contro il Napoli è stato praticamente perfetto, soprattutto su Edinson Cavani: due paratissime più un rigore neutralizzato, per l’uruguaiano un vero incubo che non gli ha impedito però di essere così sportivo da regalargli la maglietta a fine partita. La sua storia non è molto diversa da quella di decine di portieri, spulciando la sua carriera però colpisce l’abnegazione, la pazienza, la professionalità che l’hanno portato alla ribalta nazionale a 32 anni suonati. Non è un novellino questo ragazzone genovese classe ’81, di erba ne ha calpestata, eppure ha dovuto aspettare solo ieri per dire a tutti: ci sono. E se ne è accorto anche Gigi Buffon che, sempre domenica, ha fatto i complimenti al collega.
Congiunto con una modella vicentina da cui ha avuto anche un bambino, Puggioni è arrivato al Chievo la stagione scorsa, accomodandosi in panchina a fare il secondo di Stefano Sorrentino. Una scelta coraggiosa, perché il campo non lo vede praticamente mai e passa un’intera annata da numero 12; eppure vantava già 19 presenze in A con la Reggina (con annessa salvezza giocando da titolare un girone di ritorno nel 2009), più di 80 in B tra amaranto e Piacenza, quasi 300 in carriera considerando anche le esperienze di Serie C tra Varese, Giulianova, Pisa e Perugia. Scuola Samp, nel 2002 appena 21enne rimase senza squadra: ci provò con lo Sporting Lisbona, il provino di due mesi non andò a buon fine. Non mollò, ripartì da Giulianova, infine il Chievo, con la partenza di Sorrentino a Palermo e la fiducia di mister Corini quale primo portiere.
Una storia che denota costanza e serietà, da sempre due qualità capaci di ripagare gli sforzi di chi in silenzio sceglie di fare il proprio lavoro col profilo basso; così domenica è stato premiato quale uomo partita da Sky, Puggioni a caldo è apparso felice ma come di consueto pacato:
“Abbiamo lavorato con il preparatore e con i miei compagni di reparto, avevo chiesto anche consiglio al mister nel caso di rigore ed abbiamo optato per questa scelta che si è rivelata quella giusta. Sono tre punti che concorrono al raggiungimento del nostro obiettivo. Bisogna però lottare fino a quando non l’avremo raggiunto. Non giochiamo per non far vincere lo scudetto all’uno o all’altro, noi giochiamo solo per vincere il nostro scudetto che è la permanenza nella categoria”.
Tuttomercatoweb l’ha intervistato il giorno dopo:
“Mi piacerebbe molto continuare così, anche perché metto sempre grande impegno e costanza nelle partite. Spero di aggiungere altre pagine come questa nel mio futuro. I complimenti di Buffon? Ringrazio Gigi per gli attestati di stima. Ricevere i complimenti dal portiere italiano numero uno è motivo d’orgoglio e dà la possibilità di guardare al futuro con gioia e passione. Titolare al Chievo dopo un anno e mezzo di panchina? Ringrazio il mister Corini per la fiducia che mi ha concesso ed il preparatore dei portieri Alessandro Vitrani: mi hanno dato la possibilità di misurarmi con la massima serie ed anche quando ero fuori, ho lavorato tantissimo per farmi trovare pronto, qualora si fosse presentata questa occasione. Poi, chiaramente, ringrazio la mia famiglia per essermi stata vicino”.
Nello spogliatoio lo chiamano l’Avvocato per i suoi studi in Giurisprudenza che fa insieme alla compagna; la sua passione però è per i fumetti, soprattutto per Tex di cui è collezionista. Un bel tipo Puggioni, una bella storia la sua, un portiere in fin dei conti niente male che ha un unico grande sogno: indossare anche per una sola volta la maglia della Nazionale. Chissà che un giorno non possa realizzare questo suo desiderio.
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